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A lezione di poesia

Giovedì 21 Marzo è stata una mattinata molto speciale per noi alunni del primo e del secondo liceo, perché la mamma di Giulia, una compagna di classe, è venuta a tenere una lezione sulla poesia. Le parole della signora Eva sono state supportate da una presentazione power point, grazie alla quale abbiamo potuto leggere le sue poesie, illustrate da alcune immagini suggestive. Ogni illustrazione rappresentava molto bene la poesia alla quale faceva da sfondo, e ciò mi ha aiutato a immaginare meglio quello che il testo descriveva. La spiegazione del significato delle poesie e della motivazione che induce Eva a scriverle, sono state intervallate da alcuni interventi molto significativi della nostra professoressa di italiano Elisabetta Spina. Al termine della lezione, abbiamo avuto del tempo anche per porre delle domande alla poetessa alle quali ha risposto sempre col sorriso sulle labbra, anche se alcune erano abbastanza complesse. Ciò che mi colpisce è che la passione per la poesia Eva l’ha scoperta quasi per caso, ci ha raccontato un aneddoto a proposito: quando era ancora una bambina, ha trovato un diario personale della madre che conteneva alcune poesie. Eva crede che il suo talento per la scrittura sia anche dovuto alla stessa passione nutrita da sua mamma.

Leo Spinozzi, alunno del I liceo delle Scienze Umane

Giovedì 21 marzo, mia madre Eva ha svolto un incontro sulla poesia nella mia classe e nel II liceo. Ci ha raccontato che cos’è la poesia e come può nascere questa passione. Ha poi letto e spiegato alcune delle sue poesie. Tra tutte, una che mi ha colpito particolarmente è questa:

Ci sarebbe tanto da fare ogni giorno ma non è facile mettersi in gioco, provarsi, spendersi vedere fin dove si è in grado di arrivare. L’orgoglio vola talmente alto sopra il nostro capo da impedirci  di vedere quanta vita non vissuta a causa della paura di sbagliare…della paura di essere giudicati.                    

Mi ha colpito molto questa poesia perché anche a me capita, molte volte, di mettermi ‘’all’angolino’’, di isolarmi, di non provare a fare cose nuove solo perché ho paura di sbagliare o di essere giudicata. Non dovrei preoccuparmi del giudizio degli altri, ma spendermi fino all’ultimo per conoscere il mio limite. E, chissà, magari resterò  sorpresa! Le altre poesie che mia madre ha illustrato erano più complesse rispetto a quella sopra citata ma sono proprio la sua semplicità e il suo bellissimo significato a renderla la più bella. Giulia Navone, alunna del I liceo delle Scienze Umane

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