Dire grazie: un atto semplice che allarga il cuore.
- Scuola Libera Gilbert Keith Chesterton
- 21 feb
- Tempo di lettura: 3 min
Viviamo in un’epoca caratterizzata da ritmi frenetici e impegni incessanti, dove ci sembra di non avere mai il tempo di fermarci e osservare il mondo che ci circonda. In questo contesto, il senso di gratitudine tende a perdersi, e spesso dimentichiamo di apprezzare le meraviglie quotidiane. Come affermava il grande scrittore G.K. Chesterton: “Il mondo morirà non per mancanza di meraviglie, ma per mancanza di meraviglia”.
Recentemente, nella nostra classe quinta della scuola primaria Chesterton, abbiamo avuto l’opportunità di approfondire il tema della gratitudine. Partendo da una lettura ispirata al libro di Itaca (La lettura, che avventura!), ho invitato i miei alunni a riflettere su ciò che li rende felici, chiedendo loro di esprimere la propria riconoscenza per le cose, i luoghi e le persone che amano. Abbiamo riflettuto insieme sul profondo significato di “dire grazie” e sull’importanza di riconoscere e apprezzare le piccole e grandi gioie che ci circondano ogni giorno.
La nostra discussione è stata guidata dalla frase di Chesterton che afferma: “La misura di ogni felicità è la gratitudine”. Spesso ci dimentichiamo che la gratitudine non è solo un semplice gesto, ma un sentimento profondo che arricchisce la nostra vita e ci rende felici. Ma siamo davvero felici? Ogni mattina ci svegliamo in un mondo che ci offre infinite meraviglie, anche se non sempre ne siamo consapevoli. Pensiamo, ad esempio, alla luce del sole o all’affetto delle persone che ci circondano. Anche il semplice fatto di svegliarci ogni giorno è un motivo di gratitudine.
In un mondo così complesso, è fondamentale insegnare ai nostri alunni a essere grati anche per le sfide quotidiane. Per questo motivo, parliamo con i bambini della Marcia per la Vita, un evento che difende i diritti fondamentali di ogni individuo, e discutiamo di come affrontare le fatiche quotidiane con coraggio. Attraverso storie come quelle de “Il Signore degli Anelli”, apprendiamo che la lotta contro il male fa parte della vita, ma possiamo trovare la forza di andare avanti, proprio come Frodo e Sam. Questi personaggi tolkeniani ci insegnano che l’amicizia e la perseveranza possono sostenerci anche nei momenti più bui e che le difficoltà si possono trasformare in opportunità di crescita e apprendimento.
Inoltre, noi insegnanti chestertoniani crediamo fermamente che le fiabe non solo ci raccontano che i draghi esistono, ma anche che possono essere sconfitti. Queste storie meravigliose ci aiutano a comprendere le sfide della vita e ci ricordano che, nonostante le difficoltà, possiamo sempre trovare del buono nel mondo.
Un altro aspetto per cui siamo grati è il valore della nostra scuola. In questo momento storico in cui i ragazzi sono abituati a ricevere tutto senza sforzo, è importante far comprendere loro il significato del lavoro e del sacrificio. I nostri nonni sapevano come guadagnarsi da vivere, perché sapevano quanto valesse un pezzo di pane. Oggi giorno, spesso, i giovani danno tutto per scontato, perché sono abituati a ricevere ogni cosa, senza troppa fatica. Cerchiamo di insegnare ai nostri alunni ad essere grati per la loro scuola, frutto del desiderio dei genitori di educare al meglio i propri figli.
Ecco perché, proprio qualche settimana fa, ci siamo “rimboccati le maniche” e i bambini hanno raccolto sponsorizzazioni per la scuola e per il grande evento del Chesterton Gala che si è tenuto l'8 febbraio presso l’Hotel Casale di Colli del Tronto. Questo gesto ci rende più amici e ci insegna anche a costruire e apprezzare ciò che abbiamo.
La nostra scuola vuole insegnare ai suoi alunni a coltivare un cuore grato per prepararli a vivere una vita piena, consapevole e ricca di significato. Solo così i nostri giovani potranno affrontare le sfide del mondo, imparando a discernere e valutare le diverse realtà che li circondano e perché no…ad essere più riconoscenti e, quindi, più lieti!
Maestra Laura
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