Una settimana fa con la mia classe, assieme al prof Kevin e la prof Chiara, siamo andati in visita ad un frantoio di Spinetoli: l’oleificio di Silvestri Rosina, per vedere come si produce l’olio.
Sul furgone abbiamo detto una decina di rosario per Giovanni, un nostro compagno, che avrebbe fatto in mattinata un importante controllo per la sua salute.
Appena arrivati al frantoio siamo stati accolti da uno squisito profumo di olive, un rumore assordante di macchine in funzione ed una signora che ci ha mostrato le opere d’arte, create da dei pittori, sui dischi che si usano per spremere le olive.
Subito la signora Isabella ci ha condotto nel luogo dove si depositano e si puliscono le olive dai rametti e dalle foglie.
Portandoci sul retro del frantoio, ci ha mostrato una “discarica di sansa”, lo scarto delle olive.
Entrando nella struttura, abbiamo osservato delle grandi ruote in granito che servivano a schiacciare le olive ma queste oggi non sono più in funzione, infatti sono state sostituite da macchinari super moderni completamente computerizzati. La signora ci ha mostrato anche la pressa che serve a dividere la parte solida dalla parte liquida delle olive. Quest’ultima viene trasportata in una centrifuga che a sua volta separa l’olio dall’acqua.
Ovviamente, ogni volta che si va in gita in un posto in cui si produce un prodotto alimentare, quest’ultimo si assaggia! E così è stato.
Abbiamo degustato, su alcune fette di pane di mais e in dei bicchierini, ben tre tipi di olio: quello “antico”, quello “moderno” e quello prodotto dalle olive ascolane.
Ad un certo punto mi è venuta in mente una piccola follia, cioè mescolare questi tre tipi di olio in un unico bicchierino per provare quale effetto facesse: assieme erano ancora più buoni!
Terminato il buffet ci siamo diretti ai furgoni ma prima ci hanno regalato una bottiglietta di quel delizioso olio, così lo avrei potuto far assaggiare anche a mia madre.
Prima di rientrare a scuola, la mia compagna di classe Rebecca ha fatto una battuta divertentissima: “Stasera, quando andrò in piscina galleggerò!” in quel momento è scoppiato un putiferio di risate e nessuno di noi, compresi i prof, riusciva a smettere.
Arrivato a casa ho scoperto che quel frantoio era lo stesso in cui mio nonno portava le olive quando aveva la campagna. Mi ha fatto piacere sapere questa notizia perché l’olio che produceva mio nonno era squisito, proprio come quello che ho mangiato durante quest’uscita.
È stata la gita più interessante, bella e squisita di quest’anno scolastico appena iniziato. Chissà quante altre ce ne saranno…Non vedo l’ora di scoprirle tutte!
Flavio Marzi, prima media
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