Giovedì 21 e venerdì 22 Novembre a Roma, dagli amici della scuola elementare “La Nave di Telemaco”, una scuola gestita da genitori, un po’ come la nostra, si è svolto uno dei tanti incontri annuali della confraternita Santa Caterina da Siena, un grande insieme di cooperative, come la nostra, sparse in tutta Italia. Non mi sto a dilungare sul significato di questi incontri e del perché sono così utili in ambito lavorativo a tutti, ma mi voglio soffermare sul fatto che già in diverse occasioni la confraternita Santa Caterina ha guardato a ciò che sono i loro membri optando per scelte magari più distributiste ed educative che al 100% eccezionali.
Nel lontano 2017 servivano prodotti e sopratutto un menù per il nostro Chesterton Gala, allora invece che chiamare un catering, pagare molti soldi e fare bella figura al 100%, si è deciso insieme di guardarci attorno e di dare fiducia a tutte quelle persone che avrebbero potuto contribuire sia alla scelta del menù che alla sua realizzazione vera e propria. Mi fu fatta la proposta di andare dagli amici di Rovigo per preparare il secondo che sarà poi stato servito al Gala. Mi ricordo che ero emozionatissimo, si parlava di grandi numeri, bisognava lasciare casa e scuola per qualche giorno per una vera e proprio trasferta lavorativa. Io, Valerio e la mia prof Laura, ci ritrovammo dagli amici Paolo e Lella che a quel tempo gestivano una macelleria a Porto viro, anche loro membri, con la loro cooperativa, della confraternita. É stata un’esperienza che mi ha arricchito molto e reso veramente contento, non solo per il risultato finale portato a casa, ma soprattutto per aver conosciuto e realizzato a pieno cosa sia la confraternita Santa Caterina e tutti i volti simpatici che ne fanno parte. Quasi due settimane fa mi viene fatta un’altra proposta simile, in occasione dell’incontro a Roma, bisognava cucinare un primo e dei dolci per tutti i membri della confraternita e della scuola che stavamo visitando.
Questa volta non ero io l’alunno ma mi ritrovavo nei panni del prof/accompagnatore, ero molto emozionato, forse più degli alunni e penso che gli avrei ripetuto mille volte di quando è toccato a me andare a porto viro a preparare i secondi per il Gala. Dopo un bellissimo giro per Roma di Giovedì sera, siamo andati a cena in un ristorante romano/giudaico di Roma dove li ho potuto degustare a pieno cos’é la confraternita, un gruppo di amici che condivide gli stessi valori lavorativi ed educativi e che cerca continuamente di aiutarsi e giudicarsi per poter essere sempre sulla cresta dell’onda insieme. Dopo tanti saluti e presentazioni, ho avuto anche il modo di risalutare i famosi Paolo e Lella che non vedevo da tanto tempo, anche loro emozionati di vedere i nuovi ragazzi dell’Alberghiero Chesterton.
Il fatidico giorno era arrivato, di buon mattino ci siamo messi ad impastare dolci come biscotti e crostate che sarebbero serviti per il coffee break e nel mentre “il famoso sugo di carne dei ragazzi di San Benedetto” cuoceva lentamente in pentola. Sia i ragazzi che io abbiamo avuto l’occasione di poter conoscere persone nuove e i genitori della scuola “la nave di Telemaco” di Roma, abbiamo addirittura cucinato tutti insieme. Noi gli addetti ai dolci e al primo e loro agli antipasti ed al secondo. Ovviamente ci siamo dati tutti quanti una mano e questo é stato veramente bello, vedere delle persone contente di averci lì e questo a fatto sì che lavorassimo veramente bene, la cosa più bella è stata vedere i ragazzi completamente immersi nel contesto e anch’essi felici della bella esperienza che stavano facendo, andavano da soli!.
Questi momenti qui li reputo sempre dei momenti d’oro perché ci si può mettere, lavorativamente parlando, in discussione. Per i ragazzi, come lo è stato per me, ha fatto capire quanto possa essere bello mettersi al servizio per i propri amici, andando oltre alle poche ore di sonno e alla stanchezza e ai chilometri da fare.
Antonio Fratta
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