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L’avventura americana continua!

Dopo la piccola “missione” svolta nel Minnesota, i nostri ragazzi sono ancora commossi da ciò che hanno visto, dalle persone conosciute e da tutto che hanno vissuto. Siamo tornati alla vita quotidiana in Italia desiderosi di raccontare, e non solo, perché la vera sfida​ è questa: non ridurre tutto a una bella​ esperienza da ricordare ma farne qualcosa che si possa portare avanti anche qui, qualcosa da coltivare e da crescere. Siamo fortunati di avere molte altre opportunità per fare proprio ciò: i nostri studenti continuano a parlare con i loro nuovi amici americani, approfondendo le loro capacità linguistiche ma soprattutto i rapporti umani e, a marzo, arriverà a San Benedetto la prima ‘ondata’ di questi nostri amici del Minnesota, così avremo l’opportunità di accoglierli e ricambiare la preziosa ospitalità ricevuta.

Paola Bernardi, insegnante delle Scuole Superiori

Un caldo sabato d’estate, mentre io e i miei amici facevamo dei lavori a Santa Lucia, Kevin mi chiese se volessi andare dai nostri amici americani della Chesterton Academy. Io accettai subito e mi misi al lavoro per guadagnarmi questo viaggio. Siamo partiti il 2 settembre e, dopo tante e ripeto tante sventure, siamo arrivati a Minneapolis, dove ad accoglierci è stato il grande sorriso di Mara ed alcune famiglie che ci hanno ospitato.

Abbiamo avuto la fortuna di frequentare le lezioni con i ragazzi americani; io ero in classe con il mio caro amico Beckett, ovvero il fratello minore di Kevin. Mi sono molto divertito, specialmente perché non avevo distrazioni ed eravamo solo io, il mio tutt’altro che splendido e fluido inglese ed una classe composta da ragazzi che non avevo mai visto prima! Abbiamo fatto subito amicizia e di questo ringrazio Nostro Signore perché mi ha dato altri 150 amici.

Ci sono state tante altre piacevoli occasioni di condivisione, come ad esempio il doposcuola, dove gli studenti si incontrano per studiare e per cenare insieme. Ho avuto il privilegio di cucinare italiano per circa 50 alunni al doposcuola e per i Tipi Loschi americani!

Mi impegnerò per mantenere il più possibile i contatti perché questi ragazzi si sono affezionati a noi e noi a loro; quando ne avranno la possibilità voleranno qui per visitare la nostra scuola Chesterton e frequentare la Compagnia dei Tipi Loschi, perché siamo riusciti a trasmettere loro la bellezza della nostra esperienza di vita e di studio.

Antonio Fratta, III Alberghiero

L’esperienza in America è stata veramente qualcosa di sensazionale! Come tutti credo ormai sappiate, arrivarci non è stato semplice poiché abbiamo dovuto affrontare più di 60 ore di viaggio, per diversi problemi. Questo tempo trascorso accampato in aeroporto, senza sapere cosa avrei fatto, ha completamente cambiato la prospettiva del mio viaggio: tutto ciò che mi sembrava scontato, come un semplice letto, era diventato improvvisamente qualcosa di unico. Chesterton dice a tal proposito: “In un’isola deserta tutto ciò che si ha diventa un tesoro, anche un bottone”.

Siamo partiti in sei ragazzi e due professori per questa missione. Devo ammettere che è solo grazie ai miei compagni che sono riuscito ad affrontare l’interminabile traversata; e alla saggezza di Chesterton, il quale afferma che solo quando si rischia di perdere qualcosa si capisce veramente il suo valore. E proprio questo è successo: il fatto di poter perdere tutto, dopo i molti sacrifici fatti per organizzare la traversata, ci ha fatto profondamente innamorare di questo viaggio e riscoprire la sua vera essenza. Giorno dopo giorno abbiamo seguito i ragazzi in tutte le loro attività, nella scuola, nello sport e nel free time. Il tempo trascorso insieme ci ha permesso di creare con loro un rapporto veramente saldo, e i ragazzi della Chesterton Academy erano entusiasti di condividere le giornate con noi. Raccontare la mia vita agli americani mi ha permesso di apprezzare una ricchezza che io davo per scontata; mi ha fatto riscoprire la fortuna che ho nel poter condividere tutto con i miei amici.

Spero profondamente che la nostra presenza e le nostre testimonianze abbiano fatto bene a loro quanto a me, perché se così fosse, sarei veramente fiero del nostro ‘lavoro’. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno permesso di vivere questa stupenda esperienza, tutti i ragazzi che mi hanno fatto sentire a casa, tutte le persone che mi hanno trattato come un figlio. Adesso che sono tornato, mi accorgo che non è necessario andare dall’altra parte del mondo per scoprire tutto ciò. Auguro a tutti di poter riscoprire questo modo di vivere anche a casa propria.

Davide Mozzoni, III Liceo delle Scienze Umane

Il 2 settembre io e i miei amici, siamo partiti dall’aereoporto di Fiumicino per iniziare la “Manalive Mission 2.0”, in America. Dopo una serie di inconvenienti, il 4 Settembre siamo approdati in Minnesota! Io e Flavia siamo state ospiti della famiglia Hornecker, che ci ha accolte calorosamente. Il 5 Settembre abbiamo iniziato la nostra avventura alla Chesterton Academy. Siamo stati divisi in sei classi differenti, ognuno aveva il proprio “Ambassador” o come preferiamo chiamarlo noi italiani, il nostro “Angelo custode”, che ci ha seguito sempre durante l’orario scolastico. Qui abbiamo conosciuto tanti amici nuovi, con cui siamo in costante contatto. Tra noi si è istaurato un rapporto prezioso e, come abbiamo spiegato loro durante le nostre testimonianze giornaliere, quest’amicizia può continuare anche oltre Oceano, chiamandoci settimanalmente, raccontandoci quello che abbiamo fatto, cosa ci ha colpito e cosa invece è andato male. Ogni mattina raccontavamo alla classe dei “Junior” qualcosa della realtà che noi viviamo qui in Italia, e quindi della Compagni dei Tipi Loschi. I ragazzi ci guardavano stupiti e meravigliati dalle nostre parole tanto che, dopo ogni testimonianza, ci facevano tantissime domande per saperne di più. Molti torneranno in Italia a Marzo e sinceramente non vedo l’ora di incontrarli di nuovo. Ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno permesso di vivere una così bella esperienza, che non potrò mai dimenticare!!!

Martina Giustozzi, V Liceo delle Scienze Umane

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