Qual è il ruolo dei genitori?
La Scuola Libera “G. K. Chesterton” basa la sua legittimazione sulla cosiddetta “Scuola Paterna”. In sostanza, è previsto e permesso dai vari ordinamenti che i genitori, che ne abbiano le capacità culturali e economiche, tengano presso di sé i figli per l’assolvimento legittimo della formazione. Capita così che alcuni genitori siano insegnanti dei propri figli e dei figli degli altri. Essendo la scuola concepita come collaboratrice (e non sostitutiva) della famiglia, chiediamo ai genitori di essere protagonisti dell’educazione dei loro ragazzi, di essere presenti, di collaborare, di vivere in relazione a chi, come loro, vive la stessa avventura, condivide obiettivi, speranze e ideali.
Possiamo paragonarla all’ “Home Schooling”?
Il mondo dell’home schooling è molto vasto, comprende esperienze di segno e di colore molto diversi e con obiettivi eterogenei. Il fenomeno è molto diffuso negli Stati Uniti (coinvolge circa un milione e mezzo di persone) e la nostra scuola vi assomiglia per la forte sottolineatura del ruolo primario della famiglia, della connotazione non neutrale dello sforzo educativo, nel concepire l’educazione non come addestramento ma come sforzo per formare uomini e donne veri. Facciamo pagare una retta molto bassa proprio per consentire a più persone di fare quest’esperienza educativa. Rimangono i costi di gestione di una scuola non paritaria come la nostra (spese del personale, affitto, sostegno di attività extracurricolari fondamentali).
Qual è lo specifico che vi distingue dalla scuole paritarie?
L’essere totalmente liberi. Le scuole paritarie, per ricevere il sostegno pur esiguo dallo Stato, hanno dei vincoli nel reclutamento degli insegnanti e dei controlli. Per conto nostro abbiamo rinunciato a questa opportunità per essere davvero liberi, pur agendo nella conformità di quanto richiesto dalla legge, per presentare i nostri ragazzi a dare gli esami. Crediamo molto in questa libertà, come pure nell’idea che non dovrebbe esistere il cosiddetto valore legale del titolo di studio. Solo questo liberalizzerebbe davvero il sistema scolastico italiano, ma purtroppo ben pochi ne parlano seriamente.
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