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Lo Studium Sactae Luciae uno strumento indispensabile

Sabato 27 Ottobre scorso si è svolta la giornata dello Studium Sanctae Luciae con padre Cassian del monastero di Norcia. Seguendo il metodo della quaestio, che fu applicato in maniera mirabile da San Tommaso d’Aquino e dalla Scolastica, e seguendo le indicazioni di padre Cassian, i vari gruppi hanno cercato di sviscerare il tema proposto. Il tema della giornata era la responsabilità verso gli altri, la necessità della correzione fraterna e se essa sia un imperativo morale da applicarsi sempre o se possa essere mitigata da altri fattori. Durante la mattina, padre Cassian ha introdotto la questione e le fonti autorevoli a sostegno poi, a gruppi, si sono proposte altre fonti maggiori come obiezioni e si è cercato una soluzione a queste obiezioni. Dopo il pranzo, infine, si è enunciata la trattazione (respondeo). Dal lavoro della giornata è emerso che la responsabilità verso gli altri impone l’obbligo di una correzione fraterna, ma che tale obbligo, essendo un precetto positivo e che quindi deve tendere all’esercizio della virtù, per essere esercitato bene e non discostarsi da essa, deve tenere in considerazione la situazione del fratello che viene corretto, la sua capacità di accogliere e comprendere la nostra correzione e il fine per il quale essa viene fatta, cioè il bene del prossimo e la sua salvezza. Per me è stata la prima volta che ho partecipato allo Studium. Mi hanno stupito positivamente due cose: la prima è stata la riscoperta della ragione come potenza conoscitiva in grado di indagare la verità, anche nei meandri dove sembra essere contraddittoria e in grado di vagliare le argomentazioni soppesandole e trovando una soluzione. In un mondo come il nostro, nel quale prevale il sentimento e la ragione è così anchilosata, la giornata dello Studium è stata faticosa, ma credo necessaria per il mio cammino umano. Il secondo aspetto, è il tentativo di cercare la verità insieme ad un dialogo con la tradizione (e la Tradizione, sic!), che fa riscoprire gli uomini e i santi che ci hanno preceduto e che, pur nella diversità dei contesti storici mutati, avevano la nostra stessa struttura ontologica, il nostro stesso cuore.

Marco Demaldè (Professore di Fisica)

L’incontro con padre Cassian è stato molto utile per la mia vita. Da questo incontro abbiamo ricevuto insegnamenti e consigli per vivere meglio con gli altri. Il tema principale è stato quello dell’amicizia e quello del seguire l’esempio che Gesù ci ha dato. Abbiamo discusso, nei vari gruppi, di esempi concreti in cui si intravede la vera amicizia. Abbiamo visto che la vera amicizia non è quella in cui si ride e si scherza, ma quella in cui ci si corregge a vicenda e ci si danno consigli. Abbiamo letto un testo di San Paolo in cui sia afferma che dobbiamo seguire l’esempio che Gesù ci ha indicato, dando la vita per noi. Infine, nel mio gruppo, ci siamo chiesti se ciascuno di noi ha una responsabilità nei confronti dei suoi amici. Siamo arrivati ad affermare che noi siamo responsabili, che non è vero ciò che disse Caino :”Sono forse io il custode di mio fratello?”. La nostra è vera amicizia se riusciamo a scambiarci consigli e magari anche rimproveri, per andare insieme verso il Paradiso. Grazie a questo incontro, ho capito la differenza tra essere amici soltanto per scherzare ed essere amici per darci dei consigli e volersi bene reciprocamente. Ho compreso, così, che alcuni amici che ho avuto negli scorsi anni, non erano dei veri amici, mentre ora ho dei veri compagni e ci vogliamo bene.

Francesco Kowalski (I Liceo delle Scienze Umane)

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