Lo scorso 17 settembre, primo giorno di scuola, il fondatore della scuola, Marco Sermarini, insieme a sua moglie Federica, non potendo essere presenti, ci hanno inviato il loro caloroso messaggio per un buon inizio anno:
Cari ragazzi, cari genitori, cari colleghi insegnanti,
anche se fisicamente altrove, siamo presenti con voi per aprire questo nuovo anno scolastico. Sarà di certo un anno bello e fecondo se ne saremo i protagonisti attivi e allegri. Sarà bello e fecondo perché accadrà qualcosa di buono: l’apertura dei vostri occhi sul mondo bello che ha fatto Dio per ciascuno di voi.
Diceva il nostro Chesterton ventenne di avere “scoperto che la realtà intorno a noi, se la si esamina, testimonia una perfezione mistica” e poi che “c’è una cosa che dà radiosità a tutto, strade, cose, pali della luce, comunità, politica, vite – è l’idea di qualcosa dietro l’angolo”.
Lo scopo della scuola, di questa scuola e di qualsiasi vera scuola è questo: spalancare dinanzi ai vostri occhi tutta la realtà e il progetto che Dio ha avuto quando l’ha fatta, e scorgerne in ogni particolare il senso, quel “qualcosa dietro l’angolo” che dice il nostro Chesterton.
Ogni nostra giornata, anche la più opaca, ha un senso ed è irripetibile. Presa a sé è qualcosa di piccolo, che sembra piccolo, e che non fa altro che ripetersi. Ma questa ripetizione è il riaccadere del costante stupore, che è la chiave, l’unica chiave, della conoscenza, della felicità e della gratitudine. Queste cose sono alla base di ogni possibile sguardo positivo e buono sulla realtà.
Senza gratitudine non c’è amore ma solo tirannia: sugli altri, sul mondo, su noi stessi. La gratitudine è segno di umiltà, e sono gli umili che conquisteranno la terra.
Disse un bel giorno il nostro Chesterton: “felice è colui che ama ancora ciò che amava all’asilo: non è stato spezzato in due dal tempo; non sono due uomini, ma uno solo, ed ha salvato non solo la sua anima ma la sua vita”.
Con questo spirito di gratitudine, meraviglia ed integrità, affrontate, ragazzi, le proposte che gli adulti della scuola, gli insegnanti, vi faranno, faranno a ciascuno di voi.
Con questo stesso spirito, cari genitori, affrontate con noi e con i vostri figli l’avventura dell’educazione, che non è gettare questi ragazzi nella mischia, ma prenderli per mano e condurli alla battaglia per il mondo buono assieme a noi, quel mondo buono che Dio ci dà la forza di costruire con le nostre e le Sue mani, non un mondo progettato da altri e da subire.
Con questo stesso spirito, cari colleghi insegnanti, gettiamoci avanti a tutti in questa avventura, perché ogni giorno è un nuovo giorno e una nuova battaglia, e ogni alunno è una nuova buona sfida, un nuovo mondo buono.
Marco e Federica
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