Quest’ anno, l’assegnazione delle parti dello spettacolo teatrale, si è svolta in maniera differente rispetto agli altri anni. Solitamente, durante la prima lezione di teatro, i professori arrivavano con le idee chiare su chi interpreterà i vari personaggi. Questa volta, invece, i professori hanno deciso di fare delle audizioni: per avere un ruolo, quindi, noi alunni avremmo dovuto conquistarlo. Ho lottato molto per guadagnare la parte che desideravo e sono soddisfatto di esserci riuscito. Quando ho saputo che avrei dovuto interpretare la parte di Jake (uno dei fratelli protagonisti), ero entusiasta e lo sono stato ancora di più quando ho saputo che mio fratello Elwood era impersonato da Antonio, il mio più caro amico. Non mi sono mai sentito fuori luogo sul palco in compagnia di Antonio, perché l’atteggiamento che ci era richiesto nella recita assomiglia a quello che abbiamo nella vita reale. Fino al giorno delle prove generali, non mi ero troppo preoccupato di ricordare e dire bene le battute ma, la sera stessa, anche dopo aver visto che le prove non erano andate come speravamo, ho avuto molta paura.
Avevo molta ansia, quell’ansia che ti strozza, che non ti fa respirare, “l’ansia matrigna”. Ma non potevo tirarmi indietro: tutti i miei compagni erano felici ed entusiasti e contavano su di me, quindi mi sono buttato. Prima dell’inizio dello spettacolo, ci siamo messi nelle mani del Signore recitando insieme una bella preghiera. Per grazia divina è andato tutto bene e ad ogni cambio di scena mi sono stupito di come tutto andasse per il meglio. Mi sono complimentato con il mio amico Antonio e mi sono accorto solo dopo di quanto mi sia divertito e di quanto lo spettacolo sia riuscito bene. La cosa più bella è sentir dire dagli spettatori che si sono divertiti: è proprio quello lo scopo dello spettacolo! Sono dispiaciuto solo di non essermi goduto fino in fondo il momento della recita, preso troppo dall’attesa e dall’agitazione. Questa esperienza è stata comunque molto utile, perché mi ha fatto rafforzare l’amicizia con tutti i miei compagni. Fare le prove non è mai stato un peso né una noia, anche se, al contempo, l’ho sempre presa come una cosa seria. Questo perché i nostri professori Kevin e Daniela ci hanno fatto sempre stare a nostro agio, pur rimproverandoci quando necessario. Ringrazio moltissimo i professori, i miei compagni e tutti coloro che mi hanno aiutato a compiere questa avventura. Devo ringraziare anche tutti coloro che hanno dovuto sopportare me e la mia ansia il giorno della recita. Il teatro mi ha aiutato molto a superare la mia timidezza e mi ha spinto ad aprirmi di più. Spero che anche il prossimo anno mi possa divertire così e che stia in armonia con i miei compagni, come questa volta.
Davide Mozzoni, alunno del II anno del Liceo delle Scienze Umane
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